Lei è Maggie, un’antilope africana che per noi è parte della famiglia. E’ nata qui e dal 2013 vive nel nostro parco. E’ dolcissima e curiosa (oltre che bellissima), e non passa giorno che al mattino non ci salutiamo. Io la chiamo e lei sporge il muso per farsi accarezzare; ma quando invece sente la voce di Vidmer….
Si, perché tra loro c’è un legame particolare e profondo: lui l’ha allattata al biberon quando la madre, indebolita dal parto, non poteva pensarci e lei questa sua dedizione amorevole non se n’é mai dimenticata. Quando invece lui è impegnato con le piante, Maggie sa dove andare…Se io ho già apparecchiato la tavola è più forte di lei e va dare un’occhiatina, ma oltre che curiosa è altrettanto golosa. Va ghiotta di pomodorini e d’insalatina dell’orto, ma da gran buongustaia qual è, quando è stagione, va pazza anche per l’uva.
Maggie non è l’unico animale a vivere nel parco di Cà Bevilacqua, un desiderio che abbiamo impiegato 30 anni per realizzare. Tra il rumore dell’acqua della fontana, il profumo del glicine e delle spezie che si mischiano e il verde intenso della vegetazione, mi piace sentire il richiamo dei pappagalli africani come dei marabù e del pavone: è un coinvolgimento multisensoriale che da un lato mi fa sentire serena ed appagata, dall’altro mi trascina via lontano come se fossi a fare un safari nella natura, rilassandomi.
E poi con noi c’è lui, Trent, il nostro amico gatto, ma di lui ne parlerò un’altra volta…